Essere Ambassador per me significa dare forma concreta a un’idea semplice ma potente: che l’esperienza, se condivisa, moltiplica il suo valore. Abbiamo attraversato cambiamenti epocali nella sanità italiana e molti di noi hanno maturato una conoscenza che non può restare patrimonio individuale. Il ruolo di Ambassador è la possibilità — e la responsabilità — di restituire questa esperienza, mettendola al servizio delle nuove generazioni, delle istituzioni e dei colleghi. È un impegno a raccontare, a testimoniare, a confrontarsi. Perché anche nella complessità, la sanità si può governare meglio se si ascolta chi l’ha vissuta dall’interno.