Ambassador della Sanità Italiana
Monica Calamai
Commissaria Straordinaria dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone
Essere Ambassador della Sanità Italiana non è un riconoscimento: è una chiamata. Una chiamata a costruire ponti tra innovazione e umanità, tra competenze e visione, tra istituzioni e persone. Significa mettersi al servizio del cambiamento con coraggio e responsabilità, sapendo che ogni gesto può ispirare altri. Come donna e come professionista, credo che questo ruolo sia, prima di tutto, un atto di cura: verso il sistema, verso chi vi lavora, e verso chi, ogni giorno, si affida alla nostra capacità di guardare oltre.
Ambassador della Sanità Italiana
Giovanni La Valle
Direttore Generale dell’ASL TO3 Piemonte
Essere Ambassador per me significa continuare a servire il sistema salute, mettendo a disposizione non solo l’esperienza acquisita alla guida di grandi realtà ospedaliere, ma anche la volontà di partecipare attivamente alla crescita collettiva della nostra community. Oggi, nel ruolo di Direttore Generale dell’ASL TO3, vivo quotidianamente il valore della prossimità, del legame con i territori, anche montani, e della rete che unisce professionisti, cittadini e istituzioni. Essere Ambassador vuol dire per me accettare l’impegno di condividere, ascoltare e contaminare buone pratiche. È un’opportunità per generare valore attraverso il dialogo e contribuire — anche come ospite e promotore di iniziative comuni — alla costruzione di un Servizio Sanitario sempre più equo, inclusivo e innovativo.
Ambassador della Sanità Italiana
Antonio D’Amore
Direttore Generale dell’AORN Cardarelli di Napoli
Essere Ambassador della Sanità Italiana per me significa mettere al centro il valore dell’impegno quotidiano, della prossimità e della cura, specialmente in un grande ospedale pubblico del Sud come il Cardarelli. Il Meridione è spesso raccontato per le sue difficoltà, ma è anche un luogo di straordinaria competenza, dedizione e innovazione. È da qui che vogliamo dimostrare che l’eccellenza sanitaria esiste e può diventare esempio. Questo riconoscimento porta con sé un dovere: condividere esperienze concrete, creare ponti tra territori diversi e restituire fiducia al Servizio Sanitario Nazionale. Credo che l’unica vera innovazione possibile sia quella che parte dalle persone, dalla valorizzazione del capitale umano e dalla capacità di generare cambiamento con coerenza e visione. Per questo, essere Ambassador è per me una responsabilità collettiva che si traduce in servizio.
Ambassador della Sanità Italiana
Maria Beatrice Stasi
Essere Ambassador per me significa dare forma concreta a un’idea semplice ma potente: che l’esperienza, se condivisa, moltiplica il suo valore. Abbiamo attraversato cambiamenti epocali nella sanità italiana e molti di noi hanno maturato una conoscenza che non può restare patrimonio individuale. Il ruolo di Ambassador è la possibilità — e la responsabilità — di restituire questa esperienza, mettendola al servizio delle nuove generazioni, delle istituzioni e dei colleghi. È un impegno a raccontare, a testimoniare, a confrontarsi. Perché anche nella complessità, la sanità si può governare meglio se si ascolta chi l’ha vissuta dall’interno.
Ambassador della Sanità Italiana
Francesco Locati
Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII
Essere Ambassador della Sanità Italiana è un’opportunità per restituire valore a ciò che ogni giorno viviamo nei nostri ospedali e nei nostri servizi: competenza, dedizione e visione. Significa farsi carico di un’eredità importante, ma anche guardare avanti, favorendo un dialogo aperto tra territori, professionisti e cittadini. Da Bergamo, città simbolo di resilienza e innovazione, porto con me la responsabilità e l’orgoglio di rappresentare un sistema sanitario che crede nel futuro e nella forza del fare insieme, con la consapevolezza di essere protagonisti di un cambiamento che è la cifra del nostro tempo.
Ambassador della Sanità Italiana
Antonio Barretta
Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero‑Universitaria Senese
Essere Ambassador della Sanità Italiana significa contribuire, per quanto le proprie competenze e possibilità consentono, al miglioramento del SSN, soprattutto attraverso la promozione del confronto e dello scambio di esperienze. Prestiamo troppa attenzione alle classifiche e ai piazzamenti nei vari ranking delle aziende sanitarie; invece, dovremmo impegnarci di più nel sostegno reciproco finalizzato a esaminare e replicare le prassi che stanno dietro le effettive buone performance. Promuovere la collaborazione, da cui tutti possono ‘guadagnare’, e mettere da parte gli atteggiamenti competitivi, che possono ‘impoverire’ tanti, rappresenta l’atteggiamento che dovrebbe assumere chi intende essere attore del cambiamento che porti miglioramento
Ambassador della Sanità Italiana
Thomas Schael
Commissario dell’Azienda Ospedaliero‑Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino
Essere Ambassador della Sanità Italiana significa guardare oltre i confini, interpretando il nostro sistema non come un’isola, ma come parte di una rete globale che si nutre di confronto, cooperazione e visione condivisa. In un’Europa che evolve rapidamente, l’Italia può e deve giocare un ruolo da protagonista, portando il proprio valore umano e scientifico nei grandi dibattiti internazionali sulla salute. Questo riconoscimento è per me un invito a rafforzare il legame tra efficienza gestionale e qualità delle cure, con uno sguardo rivolto all’innovazione, alla digitalizzazione e alla sostenibilità. Solo così possiamo costruire una sanità capace di rispondere alle sfide del futuro.
Essere Ambassador…Saverio Nardella2025-05-08T18:45:21+02:00