Napoli al Centro dell’Innovazione Sanitaria: Le Proposte dal Basso per un Futuro Equo e Solidale

In un’intervista esclusiva, Antonio D’Amore, direttore generale dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, vicepresidente nazionale FIASO e Ambassador della Sanità, ha condiviso la sua soddisfazione per il ruolo centrale che Napoli e la sanità campana stanno assumendo nel dibattito nazionale sui temi dell’innovazione e del futuro della sanità.

D’Amore sottolinea l’importanza dei laboratori organizzati durante l’evento, in cui le persone che vivono quotidianamente le problematiche della sanità avranno l’opportunità di avanzare proposte concrete. Queste “proposte dal basso” rappresentano un contributo prezioso per la programmazione del futuro, in quanto nascono dall’esperienza diretta di chi opera sul campo e conosce le reali esigenze del sistema sanitario.

I laboratori affronteranno temi cruciali come l’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale, ma D’Amore auspica che non si dimentichi la memoria storica del sistema sanitario italiano, basato sui tre pilastri dell’equità, dell’universalità e della solidarietà. Questi valori devono rimanere il faro guida nella progettazione del futuro, per garantire un’assistenza sanitaria accessibile e di qualità per tutti i cittadini.

L’intervistato evidenzia anche il ruolo fondamentale degli operatori sanitari, spesso dimenticati o attaccati per strumentalizzazione politica. Medici, infermieri e direttori generali hanno dimostrato, durante la recente emergenza pandemica, di saper affrontare situazioni impensabili fino a poco tempo prima, assumendosi grandi responsabilità e ridisegnando percorsi, strutture e modelli assistenziali.

In particolare, D’Amore sottolinea con orgoglio la risposta positiva data dalla Campania durante la pandemia, con l’indice di mortalità più basso d’Italia. Questo risultato è frutto dell’impegno e della dedizione degli operatori sanitari, che hanno saputo adattarsi rapidamente a un contesto di crisi senza precedenti.

L’intervista ad Antonio D’Amore mette in luce l’importanza di un approccio partecipativo e dal basso nella progettazione del futuro della sanità. Le proposte che emergeranno dai laboratori di Napoli rappresentano un contributo prezioso per costruire un sistema sanitario più equo, universale e solidale, in grado di affrontare le sfide dell’innovazione tecnologica senza dimenticare i valori fondanti del Servizio Sanitario Nazionale.

Allo stesso tempo, l’intervista ci ricorda il ruolo cruciale degli operatori sanitari, veri protagonisti del cambiamento e dell’eccellenza assistenziale. Valorizzare il loro contributo, riconoscere il loro impegno e fornire loro gli strumenti e le risorse necessarie per operare al meglio è un imperativo per garantire un futuro sostenibile e di qualità alla sanità italiana.

Napoli si conferma così un laboratorio di innovazione e di confronto, in cui le migliori energie del sistema sanitario si incontrano per disegnare insieme il futuro della salute. Un futuro che, grazie alle proposte dal basso e all’impegno di tutti gli attori coinvolti, potrà essere più equo, universale e solidale, nel solco della grande tradizione del Servizio Sanitario Nazionale.