Essere Ambassador della Sanità Italiana non è un riconoscimento: è una chiamata. Una chiamata a costruire ponti tra innovazione e umanità, tra competenze e visione, tra istituzioni e persone. Significa mettersi al servizio del cambiamento con coraggio e responsabilità, sapendo che ogni gesto può ispirare altri. Come donna e come professionista, credo che questo ruolo sia, prima di tutto, un atto di cura: verso il sistema, verso chi vi lavora, e verso chi, ogni giorno, si affida alla nostra capacità di guardare oltre.