Essere Ambassador della Sanità Italiana per me significa mettere al centro il valore dell’impegno quotidiano, della prossimità e della cura, specialmente in un grande ospedale pubblico del Sud come il Cardarelli. Il Meridione è spesso raccontato per le sue difficoltà, ma è anche un luogo di straordinaria competenza, dedizione e innovazione. È da qui che vogliamo dimostrare che l’eccellenza sanitaria esiste e può diventare esempio. Questo riconoscimento porta con sé un dovere: condividere esperienze concrete, creare ponti tra territori diversi e restituire fiducia al Servizio Sanitario Nazionale. Credo che l’unica vera innovazione possibile sia quella che parte dalle persone, dalla valorizzazione del capitale umano e dalla capacità di generare cambiamento con coerenza e visione. Per questo, essere Ambassador è per me una responsabilità collettiva che si traduce in servizio.